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Marrowbone

Scritto e diretto da Sergio G. Sanchez, alla sua opera prima alla regia. Genere drammatico, thriller e horror. Un cast di giovani e talentuosi attori (su tutti George MacKay, protagonista del successivo 1917 e Anya Taylor-Joy, vista in The New Mutants), guida lo spettatore attraverso un turbine di emozioni e colpi di scena che catturano sin dalla prima scena. 

Quella che sembrava essere l’ambientazione ed il ritmo del più classico dei film di genere horror si rivela gradualmente – ma in un crescendo di svolte narrative – un dramma psicologico di primissimo livello. 

Girato nelle Asturie spagnole da una produzione pienamente iberica, il dramma familiare è ambientato sulla sponda atlantica degli Stati Uniti, verso la quale la famiglia dei protagonisti si è spinta in cerca di salvezza e nuova vita, essendo reduce da quella che sin dalle prime scene sembra essere una tragedia inenarrabile. In quell’estate ormai leggendaria del 1969, l’estate dell’amore, per molti giovani americani, questi ragazzi devono affrontare invece grandi sofferenze e tremende peripezie.

Una sceneggiatura complessa e raffinata inchioda lo spettatore alla poltrona fino all’ultimo fotogramma, avido di spiegazioni ai tanti dettagli disseminati nel corso del film dal sapiente regista (autore fra l’altro della sceneggiatura del fortunato The Orphanage).


Ottimo il cast, come detto, e bella la fotografia, le scenografie ed i costumi, che sembrano proiettarci in un passato ancora più remoto nel tempo, con atmosfere quasi da anni ‘20 o ‘30, in quell’America rurale depressa nello spirito e nel portafogli e aumentano l’effetto straniante della pellicola.

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