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White Boy Rick

Film drammatico e biografico del 2018, tratto da una storia vera, diretto dal francese Yann Demange, disponibile su Netflix.

            Protagonista Matthew McConaughey, anche stavolta efficace e credibile e il giovane esordiente Richie Merritt, anch’esso credibile in un ruolo sicuramente difficile.

            Un film che poteva arrivare fino agli Oscar perché gli elementi per sfondare c’erano tutti: una storia vera drammatica, un attore pluri-premiato come McConaughey, un cast eccellente e soprattutto come protagonista un debuttante di appena 15 anni in un ruolo molto discusso.

            È una storia che non sembrerebbe proprio essere presa dalla realtà, ma anzi appare come un’ottima trama ispirata da un romanzo.

            E’ la storia del quindicenne Richard Wershe junior, giovane rampante, maturo e soprattutto con le idee chiare. E’ esperto di armi grazie al padre, un uomo che si potrebbe definire un fallito, ciò nonostante venerato dal figlio e viceversa, ma a cui però si stava sgretolando la famiglia.

            Il giovane è scaltro e furbo tanto da attirare le attenzioni della micro criminalità locale e contemporaneamente dei federali che intravedono in lui un giovane sveglio che non avrebbe disdegnato una collaborazione e fungere da infiltrato. Una squadra dell’FBI che indaga la scena criminale della corrotta Detroit degli anni 80.

            In poco tempo diventerà il più giovane informatore della storia dell’FBI, ma al tempo stesso continuerà ad essere attratto dai facili guadagni provenienti dal mondo del narcotraffico.

            La storia di Wershe junior, solitamente chiamato dai media White Boy Rick, è diventato un caso negli USA ed è stata sotto i riflettori per parecchio tempo. Ma ancor più il merito del film è quello di rappresentarla, perché perfettamente attuale con l’esperienza anche tragica di un giovanissimo che è attratto da un mondo pericoloso ma anche terribilmente eccitante fatto di droghe, armi, donne, guadagni rapidi ma illeciti e piaceri letali.

            Probabilmente se l’intenzione è quella di dettare una morale, le conseguenze di certe scelte sono estreme e difficile da offrire come riferimento.

            Ottima è la rappresentazione delle ambientazioni anni 80 in un America in piena crescita ma sicuramente a due velocità e nel film vengono mostrati spaccati di società dei sobborghi lasciati a se stessi e dove vige la legge del più forte a stento contrastata dalle autorità poliziesche.

            Comunque il regista e gli attori sono riusciti nell’intento di commuoverci ed emozionarci e ci hanno trasportato in una sorta di parteggiamento nei confronti dei due protagonisti, il padre fallito ed il figlio che brama il riscatto definitivo.

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