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The Mule – Il Corriere

Film simbolo di un grande del cinema mondiale, Clint Eastwood, che bene rappresenta la longevità della sua carriera e racconta la storia di un personaggio tipico dei film di Clint, ovvero quello di un normale cittadino, sicuramente orgoglioso e molto americano. La narrazione de Il Corriere prende spunto dalla storia vera dell’ultra ottantenne Leo Sharp, veterano della seconda guerra mondiale che in tarda età divenne corriere di droga.

            Il film è del 2018, di produzione USA ed è su Sky on demand.

            Protagonista assoluto, Clint Eastwood, anche regista, che interpreta con vigore e lucidità Earl Stone, burbero imprenditore sempre immerso nel lavoro e nella gestione dell’azienda florovivaistica che conduce. La sua dedizione quasi maniacale va però a discapito della famiglia tanto che vive solo e separato dalla moglie, oltre a vivere un rapporto conflittuale con la figlia.

            E’ una personalità forte, che nonostante l’età avanzata, non si perde d’animo di fronte alle difficoltà economiche, reagisce e si mette in gioco in un lavoro nuovo e pericoloso, il mulo, corriere di droga. L’orgoglio lo sostiene e lo spinge a reinventarsi, per nulla intimorito si destreggia al meglio fra le giovani manovalanze della criminalità organizzata.

            Proprio questo aspetto caratteriale lo tiene lontano dalla famiglia, vittima del proprio orgoglio non riesce ad avvicinarsi ad essa, a causa delle cattive condizioni economiche e la chiusura dell’attività storica che tanto l’aveva assorbito. Ma poi mostra il suo lato umano quando interrompe uno dei suoi viaggi come corriere della droga, per andare al capezzale della moglie, appena saputo che era in fin di vita.

            Scelto quindi un personaggio realmente vissuto che ha le caratteristiche dell’americano tipico, self made, con un pizzico di genio e sregolatezza. Un po’ come Clint stesso, gusta la vita sino alla fine, non rinunciando mai ad essere se stesso.

            La storia di per sé è piuttosto scarna, il ritmo è soft, insomma tutto si gioca sull’interpretazione di Clint, l’uomo di ghiaccio, che ben interpreta un personaggio che gli si addice in pieno.

            Sicuramente da non perdere, da vedere senza avere in mente le precedenti performance di Eastwood, troppo diverse da questa. Unica eccezione è forse il film Gran Torino, vicino a questo film sia dal punto di vista temporale, sia per il protagonismo delle auto e per l’aver interpretato un anziano non certo vecchio.

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