Film spagnolo del 2018 diretto dal regista Gonzalo Bendala e distribuito da Netflix.
Il film colpisce perché da un contesto che sembra rappresentare tratti di vita comune con protagonisti un uomo, manager di una azienda assicurativa, con una famiglia normale, moglie e figlioletta, e due ragazze teen ager intente a trascorrere il loro tempo libero in compagnia, divertendosi come solitamente fanno i giovani d’oggi, si dipana una trama che congiunge le loro vite in modo tragico e con una escalation di eventi che, a mio avviso, sconcertano lo spettatore.
Da questa pellicola si può cogliere qualcosa di meno banale di quanto possa sembrare lo svolgimento del film, ovvero che l’uomo ha molteplici identità ed a volte gli eventi fanno emergere quella migliore o peggiore a seconda della necessità.
Il protagonista German, in occasione di un viaggio di lavoro, provoca un incidente nel quale investe una delle due ragazze. Da questo momento si scatenano una serie di fatti che vedono German e l’amica della ragazza investita, Silvia, poi soccorsa dallo stesso German, in conflitto per quanto accaduto.
Da una parte German che vuol far capire a Silvia che la deve portare in un ospedale, dall’altra Silvia che non ha fiducia in quest’uomo, che si definisce brav’uomo, ma che di fatto aveva provocato la morte della sua amica, cui lei era la migliore amica.
Il finale ha dell’incredibile, pur se perfettamente verosimile.
Si può pensare, al di là di come siano andati i fatti, che ognuno di noi potrebbe essere German, perché persona perfettamente inquadrata nello stereotipo di uomo perbenista, forse non con i giusti attributi per gestire le emergenze.
Questo ci fa riflettere su come potrebbero esserci molti German anche fra chi conosciamo, e che spesso non abbiamo abbastanza elementi per giudicare le persone, anche a noi vicine.
Infine un buon film, ben diretto e ben interpretato, tiene viva l’attenzione dello spettatore e offre parecchi spunti di riflessione.
