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The Room – La Stanza del Desiderio

Film belga fantasy-thriller del 2019 diretto da Cristian Volckman, già noto per aver diretto il film d’animazione Renaissance e interpretato da un ottima Olga Kurylenko, famosa per aver interpretato Quantum of Solace e Oblivion e Jesper Janssens, già interprete di Revenge.

            La trama è molto significativa e ricca di spunti interessanti. Il tema della casa che contiene un elemento magico e misterioso è senza dubbio uno dei temi principali, ma in questo caso sono presenti anche altri contesti narrativi paralleli: la famiglia e le sue contraddizioni, la società dei consumi, l’omologazione del mondo occidentale, il rischio sempre presente nei nostri desideri, la scarsa importanza che diamo alle conseguenze delle nostre azioni.

            All’inizio anche lo spettatore si diverte ad immaginare la sbornia che provoca nei protagonisti la scoperta di una stanza che realizza concretamente ogni loro desiderio. Mano a mano che il film va avanti però questa ubriacatura assume i contorni di un vero e proprio incubo.

            Vengono ben rappresentate le gerarchie dei desideri con appropriata distinzione fra le caratterialità maschile e femminile. Si va dal soddisfacimento delle proprie passioni, all’ottenimento di beni materiali, ai soldi e così via sino a qualcosa ancor più consistente ma di un impatto devastante tale da minare gli equilibri della giovane coppia. 

            Il desiderio più grande della giovane donna si realizzerà anch’esso, artificialmente e contro natura e le conseguenze saranno drammatiche.

            Le scene finali lasciano interdetto lo spettatore in un trionfo di colpi di scena e finali aperti.

Il film si regge su una recitazione efficace di entrambi i protagonisti e specialmente la Kurylenko è una scelta molto azzeccata.

            Un film piacevole ed interessante, che nella sua originalità mescola diversi generi cinematografici e esalta le capacità tecniche ed artistiche del regista attraverso scenografie suggestive ma senza stereotipi. Film che nel complesso è più che sufficiente anche se alcune scelte di scrittura lasciano un poco perplessi ed insoddisfatti, soprattutto per quanto riguarda il finale.

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