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Tornare a Vincere

Ben Affleck è coproduttore ed interpreta questo film che tratta una storia drammatica vissuta in ambiente sportivo. Il film è del 2020 ed è diretto da Gavin O’Connor, regista anche di The Accauntant con lo stesso Ben Affleck e del bellissimo film Jane got a gun con protagonista una superba Natalie Portman.

            Il film è ora disponibile su Sky on demand, avendo rinunciato alle uscite nelle sale cinematografiche.

            A fianco al protagonista assoluto Ben Affleck, Jack Cunningham, apprezzabili sono le interpretazioni di Janina Gavankar, Angela, che è conosciuta negli USA anche come cantante e musicista e di Al Madrigal, Dan nel film.

            Il filo conduttore della trama è dato da come un ex campione di basket, Ben Affleck, abbia la sua occasione di riscatto proprio nell’ambito sportivo, ovvero dalla squadra locale dove ha vissuto gli anni migliori della carriera che ora, attraverso i propri dirigenti, le offre la possibilità di allenare la squadra giovanile del college.

            Le varie vicissitudini della vita lo hanno portato sull’orlo del baratro, un matrimonio fallito a seguito della tragica perdita del figlioletto, avvenuta per cancro, l’abuso di alcool che lo ha reso dipendente ed un lavoro di pura sopravvivenza.

            Quella offerta è l’occasione giusta per ritrovare se stesso, ma per lui è dura accettare una simile sfida che lo farebbe riemergere dall’anonimato cui era sprofondato.

            Qui però riscopre l’orgoglio che lo sprona ad accettare e lo spinge anche ad imporre la propria personalità di giocatore vincente ai giovani ragazzi della squadra, per lo più viziati e poco inclini al sacrificio, e che per questo erano all’ultimo posto nella classifica di categoria.

            La prima decisione da coach è quella di individuare il nuovo leader della squadra, ovvero un ragazzo talentuoso ma timido e spesso in soggezione dei compagni che si ritenevano star del basket, accontentandosi di far colpo sulle ragazzine se seguivano la squadra.

            Non è poi così lineare e scontato ciò che avviene in questo spaccato di vita di Jack, sovente tentato dal ricadere nell’abuso dell’alcool e solitamente intrattabile da sobrio.

            In questa situazione l’unico motivo di interesse sembra essere la crescita sportiva della squadra che rappresenta il veicolo migliore per intraprendere un percorso di riscatto, sia per lui ma anche per molti ragazzi che possono avere delle chance migliori dallo sport che praticano.

            Si ripercorrono quindi situazioni già viste, dove lo sport è metafora della vita, strumento di riscatto e di successo anche per chi sembra non avere pari opportunità dalla vita e dal contesto sociale in cui vivono.

            Ci potrebbe essere anche un risvolto autobiografico visto i periodi bui vissuti da Ben Affleck.

            Buon film che si può vedere con scioltezza ed interesse, ma di sicuro non originale e pertanto non arricchisce lo spettatore, oltre alla sua finalità dell’intrattenimento puro e semplice.

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