Film del 2022, di genere azione, avventura, drammatico e storico, diretto da Robert Eggers, autore della sceneggiatura insieme allo scrittore e poeta islandese Sjòn.
Ambientata nell’Islanda del X secolo, la pellicola ha come protagonista Alexander Skarsgard nel ruolo di Amleth, il quale intende vendicare il padre assassinato.
Rispetto ai precedenti due film, il regista ha saputo creare un’atmosfera più credibile, miscelando sapientemente l’elemento realistico a quello mistico.
Una sorta di realismo magico in salsa vichinga.
Tutto è mostrato in maniera esplicita e cruda, con picchi di estrema violenza, che a volte stordiscono lo spettatore, lasciandolo a bocca aperta.
Le crudeltà e le bestialità che si susseguono sullo schermo lasciano un sapore amaro in bocca ed un senso di angoscia perenne.
Le interpretazioni fornite dall’intero cast accontentano pienamente produzione e regia, arrivando dritti all’obiettivo: compiacere da un lato chi ama un approccio criptico alle storie da narrare, dall’altro conquista anche gli appassionati degli scenari nordici (che negli ultimi anni, a forza di Trono di Spade e Vikings, sono sicuramente cresciuti).
Ma attenzione: questo non è il solito film di vichinghi che si scannano fra di loro, ma un viaggio interiore nell’io del protagonista, ricco di sfumature e capace di far immedesimare chi lo guarda.
Le ambientazioni contribuiscono a creare un’atmosfera inquietante e scenografie e costumi sono di alto livello.
Un prodotto di alta qualità – ma non per tutti, a causa della poco nascosta violenza – che non passerà inosservato e che conferma ulteriormente le qualità del regista statunitense, che si attesta, una volta in più, come uno dei nuovi maestri del cinema di suspense.
Pensiamo che Eggers, in futuro, quando si cimenterà in altri generi, sarà spinto ad alzare l’asticella della sua regia, pur certificando, anche con quest’ultimo lavoro, le sue indiscutibili qualità.
