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DNA – Decisamente Non Adatti

Il cammino di Lillo e Greg ha incrociato un po’ tutti i mezzi espressivi e non stupisce che con DNA siano andati un passo più avanti in ambito cinematografico firmando la loro prima regia per un film che sarebbe dovuto uscire in sala il 30 aprile e ha mantenuto la data prevista spostandosi sulle principali piattaforme streaming per la situazione che stiamo vivendo negli ultimi tempi. In questa recensione vi racconterò come e quanto il lavoro della coppia di comici sia efficace e funzionale alla loro idea di cinema e di umorismo. Lillo e Greg sono Nando ed Ezechiele, due individui che si conoscono fin dalla scuola elementare e che non potrebbero essere più diversi tra loro. In particolare Ezechiele è vittima dei soprusi dell’altro, di un bullismo che l’ha reso l’uomo timido che è oggi, che continua a subire nella vita di tutti i giorni, in ambito universitario dove insegna così come in famiglia. Una situazione destinata a cambiare quando Ezechiele, grazie alle proprie competenze scientifiche relative al DNA, riesce a mettere a punto un processo che permette di scambiare porzioni di codice genetico, modificando attitudini e comportamento dei due, intervenendo in modo drastico sulle loro esistenze. Lillo e Greg giocano con i loro caratteri e con le dinamiche consolidate della loro comicità, si invertono i ruoli e si prendono in giro a vicenda, riproponendo e rielaborando i canoni della loro comicità. Funziona in modo particolare il lavoro fatto sul linguaggio, modulando toni e approcci in contrasto con il lessico usato da Ezechiele e Nando dopo lo scambio dei rispettivi codici genetici con influenze dell’altro. Non è da meno Anna Foglietta, loro principale compagna d’avventura, che si presta al gioco dei due autori del film, brillante e irresistibile interprete di tre personaggi della storia dalle caratteristiche ben distinte, ovvero Elena, Renata e Jessica. La regia di Lillo e Greg, al netto di qualche piccola e perdonabile ingenuità, è un esperimento più riuscito di quello scientifico di Ezechiele che raccontano, che non si limita a mettersi al servizio della loro collaudata comicità, ma cerca, e in parte trova, ispirazione in una certa commedia americana per la cura che dimostra nella messa in scena, nei tempi narrativi e comici, per la voglia di raccontare una storia che sappia ironizzare su alcune caratteristiche del nostro mondo, ma anche accennare a temi importanti: l’accenno al bullismo, l’importanza di trovare e accettare se stessi, la comprensione del prossimo, sono temi che introducono o accompagnano un racconto costruito con onestà e pulizia. Uno sviluppo della storia che si lascia andare a una svolta, che non vi anticipo per evitare di rovinarvi la sorpresa, che stupisce vista nell’ottica del momento che stiamo vivendo.

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